La disattenzione al linguaggio
30 Agosto 2018
DisattenzionecurriculumlinguaggioAdforma seleziona e propone articoli inerenti ai temi organizzativi e delle risorse umane ricavati dalle stampa nazionale e internazionale, nella consapevolezza che lo sviluppo della conoscenza di essi contribuisca a produrre una migliore qualità del lavoro e del business che ne deriva.
Abstract
Nei molti curricula che ricevo, rilevo una crescente disattenzione al linguaggio, talvolta al limite della sciatteria e mi domando se coloro che li redigono sono consci della pessima impressione che stanno trasferendo.
Una cultura sempre più dilagante che non solo tollera, ma addirittura esalta la superficialità stilistica e l’ignoranza grammaticale, sta a mio avviso producendo danni irreparabili nelle nuove generazioni e le voci a contrasto stanno diventando purtroppo sempre più flebili e malinconiche.
L’articolo vuole fare da cassa di risonanza a come nel mondo anglosassone la consapevolezza del fenomeno e l’attenzione ad esso siano ampiamente sentite e presenti.
Buona lettura!
Founder, Managing Director, Senior Consultant Adforma
Una grammatica zoppicante preclude l'accesso a posizioni di vertice?
Il Financial Times ha redatto una versione aggiornata del suo manuale di stile, che ne delinea regole e consuetudini. FT preferisce che si scrivano "pochi" nomi plurali (come bambini o libri) e "meno" sostantivi senza plurale, come aria e impegno.
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